Mutui: nel 2017 i tassi d’interesse saliranno

Che anno sarà il 2017 sul fronte mutui? Le erogazioni continueranno a crescere a doppia cifra (come è accaduto nel 2016) oppure rallenteranno? E soprattutto i mutui saranno più cari? Partendo dalla prima domanda gli esperti si aspettano erogazioni stabili, se non in calo. Questo perché — spiega Il Sole 24 Ore — il traino che le surroghe hanno dato al mercato nel 2015-2016 si sta esaurendo mentre i prestiti per l’acquisto di nuove case dovrebbero rimanere stabili o comunque non in grado di pareggiare algebricamente il calo delle surroghe. Quanto ai tassi, in questo primo scorcio del 2017 è arrivato un segnale netto. Intesa Sanpaolo, la banca che più di tutte ha erogato nell’anno scorso occupando una fetta di mercato vicina al 30% e che si è imposta come assoluta protagonista soprattutto sui mutui a tasso fisso (quelli che vanno per la maggiore in questa fase con oltre il 70% delle quote, tra nuove erogazioni e surroghe), ha deciso di aumentare gli spread di 50-60 punti base rispetto ai tassi promozionali offerti fino a dicembre, quando il fisso era venduto all’1,5%. Questa decisione potrebbe spingere ora anche altri istituti nelle prossime settimane a ritoccare un po’ al rialzo gli spread, ovvero il margine lordo applicato dalla banca sul prestito. Lo spread è solo uno dei due elementi che concorrono alla formazione del tasso finale del mutuo (il secondo è dato dagli indici Eurirs per i mutui a tasso fisso e dagli indici Euribor per i mutui a tasso variabile). Ma lo spread — continua Il Sole 24 Ore — è l’unico elemento che viene stabilito d’arbitrio dalla banca (perché Eurirs ed Euribor sono indici di mercato che fluttuano quotidianamente al pari di azioni e bond).

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